Febbre d’azzardo. Un’ampio sguardo a un fenomeno rilevante e in espansione
https://drive.google.com/file/d/0BxF77ndnVSaMcnE5OG1WWE1fbXc/view
È di 95 miliardi di euro l’anno il giro d’affari del gioco d’azzardo legale, una delle prime industrie del paese che garantisce migliaia di posti di lavoro.
Gratta e vinci, bingo, slot machine, videolottery, giochi on line: 16 milioni di italiani hanno giocato d’azzardo con 260 milioni di euro al giorno, cioè 3012 euro al secondo.
Un record di entrate nelle casse dello stato per 10 miliardi di euro. Una ‘febbre’ che ha creato anche un’emergenza da gioco patologico per la prima volta inserita dallo Stato tra le nuove dipendenze. A “Speciale Tg1”, in onda domenica 9 luglio alle 23.40 su Rai1, l’inchiesta di Maria Grazia Mazzola sulla guerra dell’azzardo che si sta consumando in Italia, mentre il governo tenta un difficile accordo tra le parti per varare una riforma.
In primo piano il racconto delle storie dei giocatori patologici in comunità di recupero e dei loro familiari, le voci dei i volontari del movimento slot mob con le storie dei baristi virtuosi, le opinioni di industriali, sindaci, esperti di settore, e le inchieste sulla criminalità che tenta di riappropriarsi dell’affare, in passato un monopolio illegale. Secondo uno studio del Cnr, sono 250mila i giocatori patologici e 700mila i problematici.
Un’emergenza che ha visto scendere in campo le associazioni della società civile, gli psicoterapeuti, la chiesa cattolica, i sindaci e le regioni denunciando l’impoverimento di migliaia di famiglie e le ricadute negative sui territori.
Gli enti locali hanno emanato provvedimenti restrittivi sul gioco d’azzardo, mentre il governo dice no al proibizionismo che rafforzerebbe le organizzazioni criminali. E cresce il numero degli esercenti contrari alle slot.
Siamo entrati con la telecamera alla Sogei e abbiamo documentato il controllo di legalità sul gioco.
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